venerdì 19 ottobre 2007

Smirno Sgroi - Biografia di Vito Ranganello - 003


L’adolescenza e il breviario

[...segue da 002] Messe alle spalle le vicissitudini che contraddistinsero i primissimi anni dell’Artista, L’Artista si rese conto ben presto che la sua vita doveva avere una svolta. Innanzitutto messe da parte la pratica delle metafore che furono purtroppo foriere di critiche ingiuste e ingiustificate dalle alte sfere dell’epoca, a favore di un’attività che gli permettesse di stare finalmente alla luce del sole e che facesse luce sul suo talento innato. Erano gli anni di bronzo e i continui disordini provocati dagli yuppies nelle strade durante le loro manifestazioni di protesta stavano seccando non poco l’opinione pubblica dell’epoca, soprattutto per le loro richieste assurde: più concerti e meno santi patroni. All’epoca una città come Palermo poteva contare ormai ben sessantatrè santi patroni e l’allora sindaco Meci Musumeci subiva continue pressioni da parte del governo centrale che era ormai a sua volta ostaggio del ministro per gli affari sociali e altre nefandezze Ludibrio Decenza, appartenente al partito del colibrì ascetico. Al sindaco veniva contestata la lentezza nelle pratiche per istituire nuovi santi patroni e la popolazione, pro e contro fremeva per avere risposte su questa importante questione. Ben presto la corrente pro ebbe la meglio e i santi patroni si propagarono a macchia d’olio su Palermo e provincia provocando la reazione rabbiosa degli yuppies che si organizzarono in sempre più numerose manifestazioni non autorizzate soffocate nel sangue dalle forze dell’ordine.
[...continua...]