domenica 28 settembre 2008

FilmS Mai Visti - Quel cacazzi di Antonio


Film:
Quel cacacazzi di Antonio, 2000
(Italia/Ucraina) B/N 81 min.


Analisi:

Raramente capita di imbattersi in gemme di questa caratura. Jupiter Frejus, il regista dell’introspettivo e filosofico “Il Menata”, torna alla ribalta nel 2000 proponendone il sequel in una chiave più scanzonata e leggera. La pellicola comunque non manca di quei toni drammatici, tipici della filmografia ucraina tanto cara al regista, che tuttavia ben si sposano con la narrazione limpida ed insieme grottesca del Frejus. Supportato da attori di alto rango ed esperienza come Aurelio Zipperman e Peppe A.Capulco il film narra le gesta del giovane Antonio Coliandro (Aurelio Zipperman) affetto da disordini mentali che lo portano ad ossessionare chiunque gli capiti a tiro, fino ad arrivare alla provocazione estrema: l’acme violento delle scene allo zoo e successivamente ripreso, forse con maggior vigore, nelle inquadrature truculente dell’asilo. Non poche critiche vennero mosse in quel periodo al regista ed alla produzione, colpevoli di sevizie a scimmie, giraffe e leoni. Furono abili azioni di marketing a permettere al film di giungere dalla distribuzione al grande pubblico. Naturalmente la pellicola venne aspramente criticata ed ingiustamente bollata come “inguardabile” o “discutibile”. Solo dopo la premiazione del 2003 di “Bowling a Colombine” di Michael Moore a cui venne attribuito l’Oscar come miglior documentario, alcuni fra i critici più avveduti notarono un singolare filo conduttore fra le due pellicole ed un disarmate parallelismo d’intenti. Oggi, “Quel cacacazzi di Antonio” trova la sua naturale collocazione nelle raccolte di titoli dei cinefili più colti e sensibili. Pressoché sconosciuto ai più, resta un capolavoro imperituro del cinema italo-ucraino. Vi invito ad approfondirne i dettagli nella sezione “FilmS mai visti” di Bradas.
http://www.bradas.it/gallery/pictures/catfilms.asp?iCat=11
Buona visione.


Lumberto Biagiotti, docente di anatomia audiovisiva sperimentale presso l’università di Castel Roero

sabato 27 settembre 2008

FilmS Mai Visti - Uffi sti UFO!


Film:
Uffi sti UFO!, 2002 (USA/Italia) colore 103 min.


Analisi:

L’ennesimo capolavoro di Lucio Lecito, che si riconferma essere un regista niente affatto scontato (come per altro testimognano alcuni suoi precedenti lavori come: Wild Buffalo in to the Camper; Le storielle allegre di Nonna Satragna; Babù! Adesso ti ammazzo…).
La curiosa introspezione dell’eroina, una bambina del ceto medio americano completamente allo sbando, si traduce nella piena accettazione dell’iconografia pop da parte dell’intera popolazione mondiale (rappresentata dall’oggetto-feticcio di largo consumo: la bambola Bratz, reale fulcro narrativo della pellicola).
Clarabella Wilson (Isabella Piombone) figlia di Sacramento Wilson (Richie Fracci) vive in una roulotte con sua madre presso i bassifondi di Pittsburgh. Questa condizione precaria della propria esistenza permette all’ottima Piombone di estrapolare dal personaggio gli aspetti caratteriali più duri e disumani della crisi economica abbattutasi sullo star system mondiale dopo l’avvento di Indipendence day (1996). Lecito inoltre si dimostra lungimirante oltre che visionario: L’incredibile scena della rocambolesca fuga di Clarabella dalla nave spaziale aliena, che si conclude fra le braccia del padre, dura per circa 8 minuti ininterrotti. Alcuni testimoni sostengono che per rendere realistica la scena, Lecito abbia letteralmente “consumato” (sacrificato) una quantità impressionante di stunt-man nani e controfigure nane. Sembrerebbe infatti accreditata la leggenda per cui i figuranti venissero truccati come la Piombone e tenuti a mezz’aria dai potenti getti di un reattore jet per simulare il rientro nell’atmosfera del corpo della piccola. Al termine delle riprese 7 nani vennero smarriti e ben 15 vennero ricoverati per ustioni gravi, fratture ed overdose per abuso di eccitanti.
Un ultimo, importante appunto: il fondamentale apporto di un purtroppo non accreditato Sergio Vastano d’annata, nei panni dell’ufficiale Pietrantonio Marinasanta Honycomb che conclude il film lasciando la platea stranita per l’annuncio della strage imminente.
In attesa di nuovi sfavillanti lavori di Lecito, non possiamo che rimandarvi ai dettagli della trama nell’area “FilmS Mai Visti” di Bradas.
http://www.bradas.it/gallery/pictures/catfilms.asp?iCat=11
Da non perdere assolutamente.

Lumberto Biagiotti, docente di anatomia audiovisiva sperimentale presso l’università di Castel Roero