Analizzando i diversi stadi evolutivi di questa sorprendente specie, è possibile individuare quattro passaggi fondamentali nella mutazione fisica di questi vertebrati marini:
1. Il Rombo arcaico non si muoveva sui fondali,
anzi nuotava normalmente pavoneggiandosi con gli amici al bar e vantandosi di una tanto eccessiva quanto frenetica attività sessuale.
Tuttavia tale attitudine alla smargiasseria si rivelò letale per un gran numero di esemplari lasciando campo libero ai pesci più pacati e tranquilli. Questi esemplari, per timore di essere confusi con altri membri della loro specie dai predatori più gelosi e vendicativi, limitarono drasticamente le uscite pubbliche; condizione che portò alla chiusura di una notevole quantità di bar, pub, discoteche ed alberghi ad ore.2. Il Rombo divenne inaspettatamente pigro. Gli amici lo chiamavano nei fine settimana proponendogli avventure, visite guidate, gite a Gardaland… a volte anche dei puttan-tour con la speranza di ridestarlo dal suo stato di cronica accidia perniciosa. Nulla, il Rombo restava a casa a guardare la televisione oppure inventava delle scuse incredibili tipo: “Grazie, ma non potrò venire con voi in Via Ormea, purtroppo questa sera ho il callista” oppure “Mi spiace ma ho preso appuntamento al solarium per la lampada e non posso rinviare”. Fu proprio in questo periodo che decise di trascorrere il resto della sua vita sdraiato sul fianco destro per non stressare la sua vescica natatoria.
3. Il fatto di vivere appoggiato sul fianco si rivelò un’arma a doppio taglio. In primis un occhio sfregava costantemente sul fondale procurando non pochi fastidi al pesce, in secondo luogo la pinna di destra risultava inservibile. Tanto fece che riuscì, nel corso di qualche generazione, a obbligare il suo occhio destro a migrare sul lato sinistro del corpo (sulla pinna ci sta ancora lavorando… e sembra abbastanza determinato). Gli amici continuavano a chiamarlo per uscire senza ottenere risultati apprezzabili, tuttavia le sue scuse si fecero più argute e taglienti. Una volta riuscì addirittura ad affermare di essere convalescente a causa di un intervento al menisco.
4. Restava un altro annoso problema, appiattito su un fianco era costretto a smorfie indicibili per riuscire a mangiare qualcosa. Un giorno, mentre cercava di addentare una lumachina di mare, passò una cernia in una carrozza trainata da quattro aragoste. “Ma sei matto a fare quelle smorfie?” disse disgustata la cernia “Non te lo hanno mai detto che se dovesse passare un angioletto e ti vedesse fare quelle facce, potrebbe decidere di farti rimanere così?”. A questo punto il Rombo toccandosi con una pinna libera gli attributi disse “Cernia, quanti anni hai?” “Sette” rispose soddisfatta la cernia “e perché non ti ammazzi?”. A quelle parole la cernia strabuzzò gli occhi, un turbinio di bolle avvolse le quattro aragoste che immediatamente si trasformarono in topini che annegarono fra atroci spasmi e sofferenze, contemporaneamente la forma di un angioletto apparve al posto della cernia. “Minchia che sfiga!” ebbe tempo di dire il Rombo prima di accorgersi che la sua bocca sarebbe rimasta congelata in quella smorfia. “Così impari!” disse l’angioletto nella sua infinita bontà, mentre si allontanava ridendo sguaiatamente.
Questa l’evoluzione dell’affascinante e meravigliosa creatura che prende il nome di “Rombo”. Ricordate, proprio in questo momento, da qualche parte, sotto metri e metri d’acqua salata c’è un pesce che sta cercando di far passare la sua pinna destra sul lato sinistro del corpo, un’impresa che lo terrà ancora impegnato per qualche centinaio d’anni forse, ma che contribuirà a renderlo un pesce migliore, un Rombo vero, con i lati opposti paralleli e le diagonali fra loro perpendicolari, intersecanti nel loro punto medio, in modo che ogni diagonale divida il rombo in due triangoli isosceli… e una smorfia.