Nel periodo Cerbaceo, alcune forme viventi scelsero di creare un nuovo ramo evolutivo.
Fra questo discreto numero di avanguardisti evolutivi spiccava la specie “quietumonas” di cui il Bothus podas è diretta conseguenza. Il ceppo quietumonas era rappresentato dai calcepi superiori e dai meghatophis ventralis: i primi, dotati di forme dinamiche e futuribili adoravano la velocità e la “macchina” come espressione più alta dell’evoluzione, i secondi invece erano schiavi del quieto vivere e si destreggiavano sui fondali bassi del porto di Cagliari. Proprio da questi ultimi, verso la seconda metà del periodo Foclacico si svilupparono i primi progenitori del Bothus podas oggi chiamato affettuosamente “Rombo”.
Il nome comune “Rombo” venne inizialmente affibbiato a questa varietà di pesci non tanto per la caratterista forma romboidale del corpo, quanto per alcune peculiarità gastroenteriche della stessa specie:
nel 1400 a.C. lo studioso greco Pedissequos riportò in un suo autorevole scritto la seguente frase: “Dalla costa dell’isola del nostro mare, un ribollire incessante al chiaror dell’albe desta le genti e cadenza le ore del giorno. […] il suono assordante empie l’etere di miasmi che talvolta si rivelano letali per gli animali e gli augelli di minuta taglia […]”.
Fra questo discreto numero di avanguardisti evolutivi spiccava la specie “quietumonas” di cui il Bothus podas è diretta conseguenza. Il ceppo quietumonas era rappresentato dai calcepi superiori e dai meghatophis ventralis: i primi, dotati di forme dinamiche e futuribili adoravano la velocità e la “macchina” come espressione più alta dell’evoluzione, i secondi invece erano schiavi del quieto vivere e si destreggiavano sui fondali bassi del porto di Cagliari. Proprio da questi ultimi, verso la seconda metà del periodo Foclacico si svilupparono i primi progenitori del Bothus podas oggi chiamato affettuosamente “Rombo”.
Il nome comune “Rombo” venne inizialmente affibbiato a questa varietà di pesci non tanto per la caratterista forma romboidale del corpo, quanto per alcune peculiarità gastroenteriche della stessa specie:
nel 1400 a.C. lo studioso greco Pedissequos riportò in un suo autorevole scritto la seguente frase: “Dalla costa dell’isola del nostro mare, un ribollire incessante al chiaror dell’albe desta le genti e cadenza le ore del giorno. […] il suono assordante empie l’etere di miasmi che talvolta si rivelano letali per gli animali e gli augelli di minuta taglia […]”.