sabato 26 aprile 2008

Smirno Sgroi - Biografia di Vito Ranganello - 006

[...insiste da 005...] Egli auspica in buona sostanza che si adotti un sistema esadecimale nel conto dei giorni, o alternativamente l’adozione dei numeri periodici per fare in modo di arrotondare un giorno per eccesso o per difetto, a seconda delle necessità. Ad esempio: oggi potrebbe essere il 14,66666666666 ottobre. Se ci si trova in ufficio stanchi e spossati, si può decidere in un battibaleno di andare al 15 che è sabato e non si lavora e si ronfa tutto il giorno. Arrotondando. O al contrario di tornare al 14 se il giorno si prospetta bello e interessante. Come le migliori tesi marxiste, incarnò certamente il malessere della società ma trovò altresì un riscontro poco pratico. Questa teoria difatti prevedeva una prima fase di dittatura e una seconda di repressione nel sangue che poco piacque agli uomini politically correct dell’epoca. In quest’epoca in cui il ranganellismo trovò pochi accoliti, il nostro decise di cambiare ancora una volta direzione spiazzando i suoi più attenti critici. Subito qualche mese dopo che il maremoto del ’91 aveva spazzato via l’intero quartiere di Santa Rita, organizzò un evento per la raccolta di fondi per le vittime del nubifragio di Volterra in collaborazione con “Concerti e altri estremismi” di Vassilij Dupont, un manager franco-russo dal dubbio passato arrivato a Torino dopo le massicce pulizie etniche di Chambery del ’64. Fu in questa fase che l’ormai sedicenne Ranganello si innamorò perdutamente della musica. L’evento prevedeva la partecipazione della crem della crem della crem dei gruppi più in voga del momento: I Nicolas come headliners con il loro boogie woogie denso di adrenalina, gli Urali con il loro boogie woogie denso di citazioni, Giamberlo Merenda col suo boogie woogie denso di melodie accattivanti, lo stesso Elzio Guidini col suo boogie woogie caraibico e la grande partecipazione degli inglesi Boogie Woogie Band con il loro boogie woogie fresco e originale. [...continua...]